lunedì 2 febbraio 2009

ventisei cani sotto la finestra

6a00d8341d409653ef00e5525f343d8834-800wi.png ci sono delle volte che il ricordo farebbe meglio a scomparire, a restare come, come quattro ragazzi in libano che fanno il bagno nudi in mare, vedono un fuoco d'artificio, si alzano, si vestono e vanno verso la città

 

in un bellissimo film autobiografico di folman c'è questa come scena ricorrente, scena costruita dalla mente per azzerare o confondere l'idea della realtà, cruda, terribile, realtà che era stata ben nascosta in un cassetto buio, che pericolosamente torna ad illuminarsi quando un vecchio amico in un bar comincia a parlare di cani, ventisei, e fa la domanda difficile "tu ci pensi mai al libano?"

 

la ricerca della verità e del ricordo porterà a episodi diversi, storie terribili, di chi ha nuotato per una notte intera, di chi vedeva tutto come istantanee per sopportare ma che non sopportava i cavalli, di chi naviga su una love boat per andare in guerra, di chi vede aeroporti come non sono

 

viene male parlare di come è fatto un film quando si trattano temi così, però una minima citazione al modo e al come vanno fatti, anche solo semplicemente finendo la frase così

 

un film toccante, meraviglioso, allucinato al punto giusto, con una colonna sonora pazzesca

 

 

 

Valzer con Bashir (Valtz with bashir)

Voto:8

 

 

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