è finito il tour, e iniziano i processi e i discorsi, come sempre
iniziamo da contador, dominatore, fenomeno puro, isolato per sua ammissione nella squadra, dove tutti guardavano solo il dio lance, il tempo passato in albergo era peggio di quello per strada, cosi ha detto lo spagnolo
proprio armstrong ha dato prova di grande coraggio, classe, capacità, è salito sul podio dopo tre anni di stop, è stato il piu inquadrato dalle tv, il piu cercato, la star, nonostante non abbia vinto ne corsa ne tappa
sorride il tour ai colori italiani, nocentini corona il sogno inaspettato di una vita, la solita vita da gregario, sfoggiando una maglia color oroper otto giorni, difendendosi alla grande finchè puo, un sogno
grande anche nibali, settimo alla fine, buon cronoman e buono scalatore, si potra far ancora meglio la prossima volta
capitolo a parte pellizzotti, un fenomeno, esce volutamente dalla generale e si concentra sulla maglia a pois, è sempre in fuga, martinez neanche lo vede, mattatore del tour
non scordiamoci di cavendish, un vero dominatore, vicne sui campi elisi per distacco, una volata impressionante, non porta a casa la maglia verde solo perchè hushovd, la vince sui pirenei all'ottava tappa, ma pensa un po
un po in flessione la questione spettacolo, tappe con salite storiche distanziate dal traguardo da 70 km di pianura, risultato: mai un attacco dei big, sempre drappelli di corridori in fuga che lottano fino alla fine per non farsi riprendere dal gruppone che in pianura pesta forte
poco spettacolo anche per merito dell'astana padrona e demerito degli avversari, schleck troppo debole a cronometro, menchov non si è visto, evans è come non avesse partecipato, sastre vien da chiedersi come abbia potuto vincere l'anno scorso
torna l'ombra del doping, al di qua delle alpi, e il monito raccapricciante di bordry, secondo il quale ci sarebbe gia in giro doping di nuova generazione, gia usato per questo tour
andiamo bene
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