martedì 17 novembre 2009

luci a san siro

allbla.jpgatmosfera d'altri tempi si direbbe, in questo caso è atmosfera d'altri paesi o altri sport viste le abitudini nostrane

sarà stato per gli ottantamila, sarà stato per aver violato la scala del calcio, qualunque cosa sia stata l'atmosfera milanese e grigia di sabato pomeriggio era da brividi, pelle d'oca alla tv, immaginarsi sugli spalti

grande rispetto per gli all blacks da parte di un pubblico sicuramente non troppo addetto ai lavori, c'era chi temeva fischi durante l'haka, ma il silenzio è stato religioso, gli azzurri hanno affrontato la danza nera, hanno accettato la sfida, e la partita è iniziata

primi minuti fondamentali per l'andare del match, i ricordi delle molte mete in pochi minuti nelle apparizioni precedenti, a parte l'ultima, erano un monito fin troppo importante e un ricordo troppo brutto, che ottantamila persone non meritavano

in due parole la partita è stata equilibrata, certo i neri non erano al top, ma sono comunque la nazionale piu forte del mondo, e quella dove la palla ovale si avvicina di piu ad una religione

subita una meta, una sola, e quasi fatta na, negli ultimi minuti, non ci fosse stato l'uomo con il fischietto, che evidentemente avvertiva come oltraggioso assegnare una meta tecnica contro i neri, che oltraggiosamente pero si stavano comportando, non affrontando la nostra mischia, oramai di livello assoluto, e dando la consapevolezza ai nostri di esser stati superiori

nel complesso si è evitato un altro timore, quello di cedere nel secondo tempo, con errori e distrazioni, invece non è successo, gli azzurri hanno continuato per tutta la partita a far salire la difesa, costringendo i neri a giocare con meno tranquillità e soprattutto evitando di farli accellerare, arma letale della nazionale della felce



non c'è che dire, grande prova degli azzurri, grande prova soprattutto del solito pacchetto di mischia e del solito parisse, oramai una spanna sopra a tutti e non solo fra quelli con la sua stessa maglia, una mediana nuova ma che mallett ha detto di aver scelto, decisione giusta per creare il feeling necessario in prospettiva six nations e mondiali 2011, per vedere oltre e iniziare a cercare altri, per il dopo, anche se guardare troppo lontano in faccende di palla ovale in italia assomiglia a guardare sotto il letto

 

 

 

 

 


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