lunedì 17 ottobre 2011

this is not the place

this_must_be_the_place.jpgThis must be the place è un film scollegato, senza ritmo, con una storia che non ha una linearita e neanche pathos, è soporifero e forse anche doppiato da cani (la voce di sean penn non puo esser quella, nonostante il personaggio)


ci sono un sacco di cose delle quali non si capisce il motivo o che sono fini a se stesse, e poi lasciate li, a volteggiare in un qualcosa privo di dialoghi decenti e azioni, poi le cose accadono e non se ne capisce il motivo, perche per la pochezza del prima il dopo puo essere qualsiasi cosa


 


this must be the place è un peccato perche dietro la macchina da presa c'è sorrentino, molto bravo e soprattutto alla grande occasione oltre oceano, e c'è sean penn, che io adoro, e per queste cose è un peccato, un vero peccato


 


 


 


This Must Be The Place (This Must Be The Place)


Voto: 4.5


 


 


 

3 commenti:

  1. Anche io non sono d'accordo, mi dispiace ma questa volta non ti seguo...
    Non dico che sia un capolavoro, ma mi ha veramente convinto.
    Narrare una storia così, con semplicità come si faceva una volta, è operazione difficile oggi. Senza qualche artificio non si riesce più a fare cinema, e secondo me Sorrentino lo ha fatto.
    La narrazione è molto lineare, il ritrovamento di quello che si cercava e lo sviluppo punitivo mi hanno conquistato, dando valore ad n film che fino a lì era piaciuto comunque molto.
    Il finale è un po' banale, unica cosa che imputo alla pellicola, ma funziona lo stesso.
    Secondo me è un gran film, e in Italia ce ne vorrebbero molti di più...

    Il doppiaggio poi credo che funzioni perfettamente. Secondo me la voce è del personaggio, non in base all'attore, soprattutto in un paese in cui si doppia tutto.
    Se proprio si vuole discutere io eviterei di doppiare, ma quando lo fai è giusto che la voce sia del personaggio, non che segua stereotipi che l'attore di porta dietro dal passato...

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  2. A sentire l'originale, direi che la voce del doppiaggio non è molto indovinata, proprio per il personaggio, e non tanto perché Sean Penn siamo abituati a sentirlo con una voce diversa. (Ora, non so quanto il regista metta voce sulla scelta dei doppiatori, però si poteva trovare di meglio.)
    Poi questa è una cosa su cui si ragiona a freddo e forse solo un fastidio, mentre si sta guardando il film.
    Il difetto vero secondo me è di sceneggiatura, come dice il titolare, qui.
    Le storie e i personaggi secondari sono inutili, così come i dialoghi, e non sono funzionali alla crescita/maturazione del protagonista. Come dicevamo anche ieri sera: a che serve la storia del pick-up? E la ragazza ingessata sulla nave? E i diari del padre, nominati e praticamente mai visti? O anche l'episodio con David Byrne? Io non salverei quasi niente.

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  3. Mi ero scordato il discorso personaggi...
    Gli incontri sono fondamentali per la crescita del prpotagonista, non assolutamente secondari. Il cacciatore di taglie che lo aiuta e che impara ad apprezzarlo, la ragazza con il figlio che lo riappacifica alla musica, chi gli dice di pensare ala sua crescita e al cambio di stile. Chi gli da il pick up gli da fiducia, cosa che aveva perso dopo la tragedia. Tutto lo aiuta ad accettare i fallimenti e la sua vita piatta, facendogli capire che si è fottuto, ma che è così e si può reagire, ed è quello che fa...
    Sono assolutamente fondamentali.
    La ragazza col gesso è di contorno, ma in tutti i film, come nella vita, ci sono incontri di contorno che "non servono a niente", molto tra virgolette. Sembro Confucio ma alla fine tutto ti arricchisce.

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