domenica 29 gennaio 2012

ahò, daje, fijo de puttana, li prennemo

acab--400x300.jpgACAB è un film che ci siamo trovati a vedere causa cambio di programmazione del cinema dell'ultimo minuto che ci ha provato della visione de la talpa


vabbe, ci siam detti, anche acab potrebbe avere spunti interessanti, dovrebbe parlare dei poliziotti che si trovano alle manifestazioni o allo stadio, insomma, vedere la faccenda non dalla parte del sognatore e dell'idealista (il manifestante), ma da quello che magari si trova li e non vorrebbe e lo fa solo per avere uno straccio di lavoro


insomma, una riflessione del genere


 


acab è tutt'altro, è un film girato in maniera sufficiente con una quantita di errori e scene assurde che sono al limite tra il ridicolo e il paradossale, girate con l'accetta, vien da dire


ci sono i tipici chiché della romanita, ancora una volta potrei mettermi a tirar fuori una lista di macchiette come con Scialla, pero stavolta sono talmente disgustato che non credo meriti perfino questo trattamento


 


è un film che poteva essere interessante anche e solo creando una storia normale partendo da un punto di vista particolare, si è deciso di mandare tutto in vacca dalla prima scena, tanto meglio, cosi non ci siamo neanche illusi


 


 


 


ACAB


Voto: 1.5


 


 


 

martedì 24 gennaio 2012

quanta gente ci sarà al tuo funerale?

dany-boon-e-daniel-auteuil-in-una-scena-del-film-il-mio-migliore-amico-32834.jpgcome promesso secondo film di leconte, visto una settimana fa, altra commedia stavolta piu allegra e scansonata


poi il mio è un giudizio evidentemente di parte, auteuil come protagonista, commedia francese con umorismo di quel tipo, niente scivoloni o gag ma frasi e situazioni che fanno sorridere, non fan sbellicare ma ti fan scivolar via un'ora e mezzo di film piu che piacevole tra sorrisi piu che onesti


nient altro da aggiungere, solo forse una delle commedie che ho amato di piu, senza metterci qui a parlare di capolavori o del senso della commedia, che ha di per se un confine indefinito


provate a cercare commedia su mymovies, c'è bisio con benvenuti al nord, c'è moccia, c'è questo, c'è juno e ci sono fellini e woody allen, insomma è un campo sconfinato difficile da definire


 


per farla breve, se non si fosse ancora capito, mi è piaciuto parecchio, poi si ci sono i momenti un po paradossali come la parte finale del chi vuol essere milionario, macchisene, bravo leconte, adoro auteuil


 


 


 


 


 


 


Il mio migliore amico (Mon meilleur ami)


Voto: 7.5









lunedì 23 gennaio 2012

i bisogni di ciascuno

Confidenze_troppo_intime.jpguno - due dedicato a patrice leconte e alla commedia francese di quella che piace a me, quindi voti alti a causa del contesto e dei protagonisti


iniziamo dall'ultimo visto, confidenze troppo intime


 


confidenze troppo intime parla di una ragazza che si trova a parlare con un commercialista credendo che questo sia uno psicoterapeuta, il quale, non riuscendo a trovare il modo né il tempo per spiegare sull'attimo il malinteso, si trova ad ascoltare la donna e a vederla per alcune volte


questo ovviamente portera ad una serie di incomprensioni e problemi che si ripercuoteranno piu sul commercialista che sulla presunta paziente, in un conflitto tra la curiosita di sapere, l'imbarazzo di smascherarsi e il problema del trovarsi a confronto con se stessi attraverso la storia di qualcun altro


 


che dire, commedia dai tratti pesanti e le atmosfere cupe, girata neanche ci fosse bisogno di dirlo in maniera ineccepibile, e storia non banale fin dall'inizio


proprio la storia pero è forse il punto debole del film, l'assenza di ritmo, i silenzi, le frasi a metà a volte danno piu l'impressione di stoppare che di approfondire, ma nel complesso è un'ora e mezzo piu che piacevole


 


 


 


 


Confidenze troppo intime (Confidences trop intimes)


Voto: 6.5







lunedì 16 gennaio 2012

BANG!

The Artist 5.jpgfinalmente a parlare di the artist, film che attendevo abbastanza e del quale nonostante tutto mi trovo a parlare con qualche giorno di ritardo


the artist è un film che parla degli anni '20 del cinema, che è fatto come fossimo in quegli anni, sia come struttura narrativa che come realizzazione


the artist è percio in bianco e nero, evidnetemente, e senza sonoro, o meglio, con le musiche che si alternano a far da contorno a quelli che oggi sarebbero suoni, dialoghi


ed è anche evidente che non si basa su effetti speciali e megaeffettonitreddì


 


the artist oltre ad essere un evidente omaggio al cinema è anche una storia di cinema, c'è la grande star e la giovane stella, c'è la crisi di una e l'ascesa dell'altra, c'è l'amore, c'è il dramma, ci sono i balletti


insomma, una full immersion negli anni 20


 


è evidente che con queste premesse, anche per quanto sentito dire e dal trailer, la paura che fosse dura da sopportare un'ora e mezza cosi era tanta, ed è qui che the artist diventa capolavoro, perche il tempo passa in un attimo, il tempo di ascoltare un paio di canzonette


 


poi che c'entra, per gridare al capolavoro assoluto mi sarebbe piaciuto fosse finito 5 minuti prima, lasciando alcuni dubbi, pero a freddo mi vien da dire che sarebbe stata una mossa sbagliata, perche negli anni 20 i dubbi usciti di sala non c'erano


e poi c'è l'altra cosa, il filone del sogno che a un certo punto il protagonista fa, che poteva avere risvolti inquietanti e per certi versi angoscianti in maniera lynchiana, pero questa è una mia fissa e un mio pallino quindi non si puo che dire che the artist è perfetto cosi com'è


 


musica


 


 


 


 


 


The Artist (The artist)


Voto: 7.5


 


 


 

mercoledì 11 gennaio 2012

religione è

alessandria_egitto.jpegho visto agorà, film all'interno di una serie di incontri cinematografici dedicati, se cosi si puo dire, ai vizi capitali


questo è dedicato alla superbia


 


agora parla di religione e dei casini che ne derivano, strada spianata e portoni spalancati per quanto mi riguardano, quindi le brevi e concise conclusioni, oltre ad essere superficiali, sono queste


 


- le religioni portano a divisioni


- le religioni portano a guerre


- le religioni distruggono l'altro e portano di conseguenza ad un'arretratezza culturale maggiore


- le religioni somigliano al pensiero magico dei bambini, cosi come il bambino crea associazioni in base alle successioni di eventi scollegati tra loro, cosi le religioni creano suggestioni e credenze in base a azioni personali alle quali viene dato eccessivo valore


- le religioni hanno aspetti della superstizione


- le religioni hanno sempre le risposte


- le religioni preferiscono celebrare la pietà, la povertà e l'elemosina piuttosto che far sì che coloro che si trovano in queste condizioni abbiano gli strumenti e le possibilità per essere allo stesso livello


- le religioni hanno strutture gerarchiche


 


 


vabbe, tutto questo non c'entra niente col film, che mi è piaciuto cosi cosi ma che mi ha fatto tornare in mente queste cose, che penso abbastanza ma che mi son venute meglio fuori dopo il film stesso


 


 


 


 


Agora (Agora)


Voto: 6