giovedì 16 aprile 2020

La mia poltrona di Luis


Dio da quanto tempo.. Più di quattro anni e già al tempo la mia presenza era sporadica, dopo che questo spazio era un appuntamento fisso, nel periodo d`oro dei blog (nel mondo) e dei pensieri (da parte mia)

L`occasione è quella di raccontare una storia che avevo nel cassetto da dieci anni, e che oggi mi è tornata in mente con la triste  notizia della morte di Sepulveda; così ho ripreso le vecchie abitudini e ho riaperto questo spazio da troppo tempo chiuso.

Tutto inizia però molto tempo prima e molto tempo fa, venti anni fa circa, quando un pirla adolescente andava in giro in motorino a fare delle foto con una macchina fotografica improponibile, ma si sa, a quell`età gli aspetti tecnici passano facilmente in secondo piano e la passione sovrasta e compensa tutto.
Dicevo, venti anni fa circa feci la foto che c`è qui sopra, al tempo mi sembrava un capolavoro, una poltrona abbandonata lungo una strada meravigliosa a un km da casa, il campo arido dell`estate, la luce di un pomeriggio che sta finendo. Così la foto entrò in un quadretto e finì appesa in cameretta, come simbolo di un qualcosa che mi sembrava fosse venuto bene.

Passarono gli anni, dieci all`incirca, e un pomeriggio di metà ottobre ero a Torino, per passare un weekend da un amico; il 15 ottobre 2010 per l`esattezza. È pomeriggio, entriamo in un bar per un caffè e per sfoglaire la Stampa alla ricerca di qualcosa da fare la sera stessa (si nel tardo pleistocene si faceva così). Arriviamo alla pagina spettacoli e compare il trafiletto qui sotto.




Cazzo conosco quella strada
Cazzo conosco molto bene quella potlrona, la mia foto era stata scattata proprio lì, solo che la poltrona era sul ciglio della strada, sulla  destra rispetto alla foto del giornale.
È per forza lei.

Dopo dieci anni, in un bar di Torino sfogliando la sezione spettacoli, ho scoperto che la mia poltrona era stata anche la poltrona di Sepulveda. Per dieci minuti, magari meno, giusto il tempo di uno scatto, o magari una posa complicata, sposta la poltrona a destra, a sinistra, ruotala di qua.


Sono passati altri dieci anni, un`altra cifra tonda, le notizie tristi portano sempre maggiore motivazione rispetto a quelle belle, così in tutto questa serie di ricorrenze mi è tornara la voglia di riempire questo spazio, di aprire un cassetto con una storia che era lì da tempo, che sarà sempre nei miei pensieri quando pensero a Sepulveda.

Ciao Luis